Guida all’ascolto 4

Dopo aver ascoltato il grande brano per coro e orchestra di apertura della Passione, dopo aver ascoltato un esempio di recitativo del testo del Vangelo cantato in tedesco con anche gli inserti del coro, dopo aver ascoltato l’esempio di un corale che aiuta la preghiera dell’assemblea, oggi ascoltiamo l’esempio di un’aria di una voce solista: l’aria del soprano. L’aria che ascoltiamo è alla fine della Passione: è il momento della contemplazione di Gesù morto in croce.

Ecco il testo che canta il soprano:


Zerfliesse, mein Herze, in Fluten der Zähren
dem Höchsten zu Ehren.
Erzähle der Welt und dem Himmel die Not,
dein Jesus ist tot!

Sciogliti, o cuore, in fiumi di lacrime
ad onore dell'Altissimo.
Racconta alla terra e al cielo la tua miseria:
Gesù è morto!

Il testo è molto drammatico. Ma provate ad ascoltare la musica: sorpresa! Una dolcissima e tenerissima melodia affidata al soprano. Un tono sereno pervade tutto questo brano.
La serenità pervade così la scena drammaticissima della morte del Signore Gesù: luce iniziale di un’alba nuova, l’alba della risurrezione. Questa serenità davanti alla morte deriva dalla profonda fede di J.Sebastian e anche dalla sua esperienza personale. Bach ebbe 7 figli dalla prima moglie Maria Barbara sposata nel 1707, moglie che morì nel 1720. Si risposò nel 1721 con Anna Magdalena e da lei ebbe 13 figli. Dei 20 figli avuti, Bach ne vide morire 11. La morte, come la vita, era presente e conosciuta in casa Bach; la fede ha donato a Johann Sebastian uno sguardo sereno e non angosciato.
L’aria del soprano, come accade anche per le arie degli altri solisti, è divisa in tre parti con una breve introduzione musicale (in cui si possono ascoltare gli strumenti a fiato che spesso accompagnano in Bach il tema della morte, due strumenti dal suono leggero e sereno: il flauto e l’oboe):

1. La prima parte (A) è sulla prima parte del testo: 


Zerfliesse, mein Herze, in Fluten der Zähren
dem Höchsten zu Ehren.

Questa prima parte è ripetuta con un ritornello. Vi invito a prestare ascolto come fin dall’inizio il testo è accompagnato da note ribattute nel basso: una sorta di “caduta di lacrime” che ha l’effetto anche di un metronomo (quasi a dire, per noi che ascoltiamo: il tempo scorre…). 
La parola “Höchsten” è musicata con una nota lunghissima sulla prima sillaba; quasi a dire che l’Altissimo ha un tempo che non scorre, diverso da quello umano, un tempo eterno, che non fugge via ma che rimane per sempre.

2. La seconda parte (B) è sulla restante parte del testo:


Erzähle der Welt und dem Himmel die Not,
dein Jesus ist tot!

Da prestare ascolto come la musica si interrompe su un accordo dissonante sulla parola “tot” (che significa “morto”), qui si interrompe il flusso della musica e del canto per una breve pausa di silenzio…. E poi la musica riprende. Segno di una morte che per il Signore dura solo 3 giorni, in confronto all’eternità.

3. La terza parte è la ripetizione della prima (A’). Con conclusione.


Dopo aver letto questa guida all’ascolto riascoltate il brano, più che le spiegazioni, perché vi invito a fare dell’ascolto di questo brano una vera e propria esperienza personale. Se potete, un piccolo suggerimento: immaginatevi a contemplare il crocifisso e a far diventare preghiera le parole di questo testo. Trattenete in voi le parole che meglio risuonano in voi. Questa è un’esperienza molto profonda anche spiritualmente.

Un video, eseguito sempre dall’orchestra che già abbiamo ascoltato (Netherlands Bach Society) ci presenta quest’aria, il soprano è Maria Valdmaa





 

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